martedì 5 luglio 2016

Alan Wake

Cosa c'è di meglio per rilassarsi che un videogioco a metà tra il thriller e l'horror, in cui l'elemento che ha più peso è la trama?

Alan Wake è un gioco per X-Box 360 e pc uscito nel 2010: ne avevo sentito parlare perchè ci ha giocato un mio amico e - di base - ogni volta che usciva l'argomento "videogiochi" partiva per la tangente su quanto fosse meraviglioso... per cui, una volta che l'ho trovato all'usato, l'ho preso.
Questo è successo circa sei mesi fa, perchè così come ho una TBR infinita, anche una TBP (To Be Played) di discrete proporzioni.
Comunque, alla fine l'ho iniziato e dannazione... questo gioco è una droga.

La storia e l'atmosfera si possono descrivere come un incrocio tra Stephen King e Twin Peaks. Il protagonista è Alan Wake, un famoso scrittore che - però - da due anni non riesce a scrivere neanche una parola. Per sfuggire alla pressione Alan e la moglie Alice decidono di passare una vacanza nella pittoresca Bright Falls. Purtroppo, pur vivendo in un mondo dove Stephen King e le storie dell'orrore esistono, Alan commette un errore fatale: quando va a prendere le chiavi del cottage che hanno affittato non incontra l'uomo con cui ha preso accordi. Incontra una signora che lo informa che lui non è potuto andare, quindi è venuta lei con chiavi ed indicazioni... che ha anche senso, non fosse che la donna è il genere di persona che se ti si avvicina come minimo scappi in un'altro stato perchè è chiaramente la fonte di tutti i mali.
Io avrei dato fuoco alle chiavi e chiamato un esorcista per sicurezza
All'inizio le cose sembrano andare bene: Alan e Alice arrivano in un bellissimo cottage in mezzo a un lago (Cauldron Lake), ma la sera inizia l'incubo. Alan sente gridare Alice, la raggiunge, ma quando arriva lei è caduta nel lago, lui si tuffa per salvarla... e si sveglia in piena notte, in macchina dopo aver avuto un incidente, una settimana dopo essere arrivato a Bight Falls.
Confuso e disorientato, Alan trova pagine di un libro scritto da lui (di cui non ha memoria, però) che racconta quello gli sta succedendo in quel momento.
Che, per essere precisi, non è solo la simpatica situazione in cui si trova ma anche essere attaccato da persone possedute da una specie di oscurità che solo la luce sembra indebolire.
Armato di torcia, bengala, razzi, e sane armi da fuoco, per Alan inizia un viaggio da incubo pieno di domande.
Dov'è Alice? Cos'è successo nella settimana che non ricorda? Perchè tutto quello che è scritto nelle pagine che trova si avvera? E cosa vuole la presenza oscura che sembra dargli la caccia ovunque vada?
Alan Wake è un gioco che sembra un telefilm: la trama è complicata, con misteri che si svelano ed altri che si aggiungono, molti personaggi secondari e - soprattutto - è letteralmente diviso ad episodi con tanto di canzoni di chiusura, e riassunto degli episodi precedenti quando inizia un nuovo capitolo.
La storia di Bright Falls e dei misteri che cela è interessantissima: noi seguiamo la storia di Alan, ma è presto chiaro che non è la prima volta che qualcosa del genere succede, che prima c'erano Thomas e Barbara, i fratelli Anderson, Chyntia, e chissà chi altro.
Noi, invece, abbiamo Barry (l'agente di Alan, che è un grande e ad un certo punto avrei voluto giocare con lui come protagonista) e Sarah, lo sceriffo molto consapevole che nella sua città succedono cose molto strane.
Il sistema di gioco è molto divertente (e ansiolitico, almeno per me): le mappe sono vaste, ma non le ho mai girate perchè quei maledetti mostri erano ovunque, e i proiettili e le pile no, e non è facile trovare un lampione in mezzo a un bosco.
Mi spiego: per prima cosa non ci sono le munizioni infinite, quindi se le finisci sei morto. Seconda cosa: l'oscurità rende i posseduti invulnerabili a tutto tranne che alla luce, in pratica i nemici hanno uno scudo che puoi distruggere solo con la torcia... ma usare la torcia esaurisce la pile, che vanno cambiate, e non è così semplice quando sei circondato. Una volta eliminato lo scudo i nemici si possono uccidere con le varie armi, ma più si va avanti, più i combattimenti sono tattici perchè... quale tipo ammazzo per primo? Mi conviene dare il colpo di grazia a quello in fondo, o indebolire quello che si sta avvicinando? Sono messa così male da dover usare un bengala o mi conviene tenerlo da parte per dopo? Sono momenti di panico.
A parte questo, sono ovviamente presenti gli obbiettivi da sbloccare: se alcuni sono inutili (come raccogliere i thermos di caffè) altri danno dei notevoli approfondimenti su storia e ambientazione, come trovare tutte le pagine del manoscritto, o ascoltare i programmi radio che fanno capire cosa sta succedendo del resto della citttà, o le registrazioni televisive dove Alan vede sé stesso nella settimana dimenticata, o ancora le armi che si trovano sparse in giro perchè le lascia qualcuno.
Per i difetti... ecco, da un punto di vista grafico, per quanto le ambientazioni siano meravigliose, devo dire che le animazioni dei visi sono veramente inquietanti, e il fatto di non poter aumentare la vita (livello che hai all'inizio, livello che hai alla fine) vuol dire che a volte muori veramente male - magari ad un passo dalla salvezza.

Comunque è un gioco che consiglio: bella trama, bei personaggi, una backstory complessa e il best prologo ever. E non solo è completamente in italiano: è anche doppiato bene.

4 commenti:

  1. So che mio padre e mio fratello l'hanno finito, al tempo; io, invece, non sono un gran giocatore, ma punto il romanzo!

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    1. Dovresti fare uno strappo alla regola :P
      Spero che il romanzo sia carino almeno la metà del gioco, ma devo ammettere che sono un po' prevenuta verso i libri tratti da videogame ^^;;

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  2. ...che cosa non è questo gioco. Sembra più un la trama di un telefilm e no, per mancanza di abilità e console non ci giocherò.

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    1. È tanta roba. Alle brutte cerca un walkthrough su youtube XD

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