sabato 23 gennaio 2016

Noragami

Noragami, di ADACHITOKA.

Anche io sono fan di una serie dove una ragazzina finisce invischiata nel mondo sovrannaturale, popolato da individui invisibili alle persone comuni e che combattono i demoni.
Solo che si chiama Noragami ed è un manga.

Sarà un po' lunga, perchè se la trama è semplice l'ambientazione lo è un po' meno.
Hiyori Iki è una quindicenne di buona famiglia, il cui più grande problema è nascondere alla madre - molto tradizionalista - la passione per il wrestling.
Yato è un giovane senza fissa dimora che tira a campare facendo i lavori più disparati, venendo pagato pochissimo, ma senza perdersi d'animo.
Le loro vite procedono ognuna per la sua strada fino al giorno in cui Hiyori salva Yato da un'autubus che sta per investirlo... solo per scoprire che il suo eroico gesto ha portato anche lei ad essere investita e - soprattutto - che è stato completamente inutile perchè Yato non è quello che sembra.
Cioè, senza casa e senza un soldo , ma umano no.
Il ragazzo è un dio, anche se non uno di molto successo: nato come divinità minore della guerra, nel mondo moderno si trova senza lavoro e senza fedeli, esaudendo le preghiere più disparate nella speranza di tornare ad essere conosciuto.
E fin qui Hiyori potrebbe anche accettarlo, non fosse che essere entrata così bruscamente in contatto col mondo sovrannaturale l'ha resa capace di staccare la propria anima dal corpo tramite improvvisi ed incontrollabili attacchi di narcolessia.
Provate ad affrontare l'adolescenza con questo problema
Hiyori è - ovviamente - meno che entusiasta della sua nuova condizione e chiede quindi a Yato di rimettere a posto le cose. Peccato che lui non abbia la minima idea di come fare.

Noragami è una serie che mi piace un sacco: inizia con un mix d'azione e umorismo davvero adorabile (in fin dei conti deve affascinare il lettore), e col tempo riesce a mettere in piedi dei momenti ad alto tasso emotivo non indifferenti (ce ne sono stati un paio in cui avevo la lacrimuccia di commozione).
L'ambientazione è strutturata molto bene: si parte col classico "c'è un mondo che i comuni mortali non conoscono" ma la rielaborazione è interessante. Tanto per cominciare Yato e quelli come lui non sono invisibili: non vengono notati a meno che non cerchino l'attenzione di chi gli sta intorno, e le persone li dimenticano dopo poco (cosa che gli rende ancora più difficile diventare una divinità conosciuta: tutti i suoi clienti lo scordano nel giro di qualche ora).
Del mondo sopranaturale fanno parte dei, spiriti e ayakashi. Questi ultimi sarebbero i demoni della situazione: guidati principalmente dall'istinto, queste creature esasperano le emozioni negative delle persone portandole a commettere crimini o ad uccidersi, e qualunque dio ha l'obbligo non scritto di farne fuori il più possibile.
Un Nora, coperto di nomi
Poi ci sono gli spiriti, ossia anime bloccate nel nostro mondo, in linea di massima dimentiche della loro vita, che si dividono in due categorie: cibo per gli ayakashi e strumenti divini.
Strumenti divini sono le anime che vengono reclamate da un dio: a loro viene dato un nome e la possibilità di trasformarsi in un'arma. Il rapporto tra uno strumento divino e un dio è strettissimo, al punto che le sue azioni e i suoi sentimenti si ripercuotono sulla salute del loro signore. Qui è dove arriva il terzo protagonista della storia, Yukine, un ragazzino che diventa l'arma di Yato.
Per ultimi ci sono i Nora, strumenti divini "randagi" che servono più di un padrone e pertanto sono malvisti da tutti (sono considerati praticamente delle prostitute: si usano quando serve, con grande vergogna, per fare cose che non si vogliono far fare ai propri strumenti divini).
Ma la trama? Beh, essendo un manga la trama va avanti ad archi narrativi: sono un po' come una spirale, si inizia con storie concentrate sul trio di protagonisti per poi andare via via ad allargarsi sia per personaggi coinvolti che per complessità dell'ambientazione.
E non scordiamoci il character development: perchè dovrebbe importarci di qualunque cosa succeda, se non influisce e cambia i nostri eroi?
A gusto personale ho apprezzato tantissimo il lavoro svolto su Yukine: quando arriva è insopportabile. Poi però si passa un sacco di tempo a capire che il marmocchio è così odioso perchè non ricorda niente di quando era in vita e si trova ancora nel mondo ma senza poterci interagire. In più ad occuparsi di lui è Yato, che pur capendo i potenziali problemi di un ragazzino bloccato per sempre all'inizio dell'adolescenza sembra credere che debba risolverli da solo.
Anche Yato è un personaggio in crescita: all'inizio è arrogante, con tendenze da stalker irritantissime e ossessionato dai soldi e dall'avere un tempio. Poi... beh, quando si scopre la sua storia si capisce molto meglio perchè si comporta cosi.
In tutto questo Hiyori sembra il pesonaggio più statico: in quanto umana in un mondo di dei è la più debole dal punto di vista fisico. Però, per quanto sia messa in panchina quando si tratta di combattere, è centrale quando si entra nella sfera più personale e "casalinga" della storia e - personalmente - non ritengo un personaggio debole o inutile perchè il suo è un ruolo di supporto. Senza contare il fatto che ad ogni modo si parla di come per lei non sia una cosa proprio positiva fare parte di questa realtà, sia perchè attira l'attenzione degli ayakashi sia perchè inizia a spendere sempre più tempo con loro a discapito della sua vita umana.
Adorabili idioti
In sostanza Noragami è un manga che riesce a tenere in equilibrio i suoi vari elementi, e che riesce ad essere così interessante perchè non dimentica la parte più umana della storia: come Akatsuki no Yona usa i sentimenti dei personaggi e il loro sviluppo come trampolino di lancio per le scene d'azione e i combattimenti, col risultato che i lettori sono più coinvolti nella loro risoluzione. Non si vuole solo sapere chi vince, ma anche quali saranno le ripercussioni.
Se dovessi andare a cercare un lato negativo, ne troverei uno più culturale che altro: non sapendo assolutamente niente delle divinità giapponesi tutti i momenti epici legati all'identità di qualcuno sono completamente persi (tipo Bishamonten o Tenjin: per me sono solo ed unicamente questi due).

Per leggerlo che fare? Fortunatamente è edito in Italia dalla GP, e l'edizione è pure carina. Sfortunatamente è una di quelle case editrici che fa uscire i numeri quando pare a lei (a Lucca 2015 è uscito il sesto volume, spero non aspettino Lucca 2016 per il settimo), quindi per restare in pari leggo anche qui e qui.
Ci son anche due serie animate (Noragami e Noragami Aragoto), fatte molto bene e che si trovano subbate senza troppi problemi.



[EDIT: La GP/JPop ha riasciato un comunicato in cui avvisava i lettori di aver perso le licenze di tutte le serie edite da Kodansha in Giappone, di cui fa parte anche Noragami: il risultato è che adesso il manga è ufficialmente interrotto.]
[EDIT 2: La serie è stata presa dalla Panini]


10 commenti:

  1. uuuh sembra interessante! Cedo proprio che darò una sbirciata all'anime! Peccato non avere tempo per il manga!

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    1. L'anime è fatto molto bene, l'unico lato negativo è che non copre tutta la storia.

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    2. E' stata annuniata una terza stagione per il 2017.

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  2. Il modo di sviluppo delle storie sembra davvero interessante. Non solo quello, ma è la cosa che mi ha colpito di più.
    Ciao! :)

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    1. Ciao :)
      È una storia molto bellina, se la leggi o guardi spero che ti piaccia :D

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  3. LO CONOSCO! L'avevo trovato su Tumblr e avevo visto il primo episodio, ma avevo scordato il nome e non riuscivo più a trovarlo. *Stampa un bacio in fronte a Katerina*

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  4. Inserisco subito tutto (manga e anime) in wish list, sembra davvero promettente!!!! *___*

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