mercoledì 12 novembre 2014

La donna perfetta


La donna perfetta, di Ira Levin.

Ed eccomi qua, con l'ultimo libro di Levin in mio possesso e la consapevolezza che quest'uomo scriveva horror usando l'atmosfera e non elementi sovrannaturali. Perchè La donna perfetta è un libro dell'orrore, così completo nei suoi elementi, così... perfetto, che non credo guarderò mai i film che ne sono stati tratti.
Soprattutto quello più recente: ho letto la sinossi e la mia impressione è che sia uno di quegli adattamenti che chi ha letto ed amato il libro d'origine vuole cercare gli autori per fargli del male.

Primi anni Settanta, il fermento sociale è vasto, la rivoluzione sessuale è in atto e sulla scena culturale si affacciano anche le prime prese di posizione del femminismo. Per sfuggire allo stress di New York, Walter e Joanna Eberhart decidono di trasferirsi a Stepford, una tranquilla cittadina del Connecticut, dove il tasso di criminalità è pari a zero, le strade sono linde, i giardini curati e la gente sempre cordiale. Dopo le positive impressioni dei primi giorni, tuttavia per Joanna, giovane donna appassionata di fotografia e animata da idee progressiste e da sentimenti profondamente liberal, l'inserimento nella nuova comunità comincia a presentare più di una nota dissonante. Mentre il marito viene accolto come nuovo membro del Circolo degli Uomini, lei si accorge ogni giorno di più che le donne sembrano tutte incarnare alla perfezione un modello di felicità ed efficienza domestica da carosello pubblicitario: belle, curate, seno prosperoso, modi caramellosi, il loro unico ideale pare essere quello di accudire marito e figli e passare il resto del tempo a lavare, pulire, stirare, lucidare. Delle Barbie-girl senza cervello, ma obbedienti come robot, in un Barbie-mondo fatto di casette ordinate e supermercati tirati a lucido. Joanna stringe amicizia con Bobbie e Charmaine, anche loro presenti a Stepford da poco, le uniche donne sposate che paiono sottrarsi al modello imperante. Ma all'improvviso anche Charmaine, tornata da un weekend col marito, si trasforma in una perfetta donna di Stepford; e di lì a poco persino Bobbie, madre di famiglia non certo esemplare, cade vittima della stessa sorte, pure lei subito dopo un weekend col marito. Rimasta isolata, a Joanna non resta che indagare su quella strana omologazione femminile, partendo dal luogo forse più sospetto di tutti: il misterioso Circolo degli Uomini che raggruppa tutti i maschi adulti della comunità. Compreso suo marito, che le ha appena proposto un weekend fuori città...

Comincio dicendo che chiunque si sia occupato della promozione di questo romanzo è un cretino: se non conoscessi Levin, se non avessi deciso di leggere il libro perchè è suo, se non l'avessi comprato on-line... l'avrei lasciato in libreria, con sdegno assoluto, per il semplice fatto che sono una donna e la fascetta promozionale dice questo "La risposta maschile all'attacco delle femministe si chiama La donna perfetta".
Ditemi che non sembra una specie di propaganda al modello di società patriarcale. Ditemi che non sembra una reazione difensiva dei poveri omini al perfido attacco delle femministe.
Il libro è esattamente l'opposto, e la frase una citazione scorretta dell'introduzione (firmata Palahniuk) che - inserita nel discorso - è esattamente l'opposto.
Congratulazioni all'ufficio marketing per aver essersi messo contro il pubblico femminile (preciso che ho fatto leggere la frase ad altre donne, e tutte sono rimaste quantomeno perplesse).
Applausi in piedi, please
La donna perfetta parla della lotta tra sessi, una lotta in cui le donne vogliono gli stessi diritti degli uomini e gli uomini... no. Nella cittadina di Stepford vivono 'le donne perfette' vendute all'opinione pubblica, pubblicizzate come modello di femminilità da seguire... e sono delle bambole vuote, prive di personalità e di interessi, semplici serve da chiamare moglie. Bellissime e dedite unicamente alla casa, alla famiglia, ai mariti.
Per Joanna, Bonnie e Charmaine l'incubo - sempre più incombente - non è quello di perdere il diritto al voto, all'aborto, alla libertà sessuale ma di perdere la propria identità, il diritto di essere una persona pensante. Perchè a Stepford c'è qualcosa che trasforma donne vere in fantasie maschiliste, e in quel senso la 'risposta maschile all'attacco delle femministe' è che gli uomini non vogliono una compagna al loro fianco ma una bambola gonfiabile in grado di pulire casa, e che sono possono tradire nel modo più crudele ed egoista persone che si fidano di loro e che contano su di loro, e ciò mortifica anche gli uomini: gli uomini sono - e devono essere - meglio di così.
Mi spiace. Vi tocca essere migliori.
Per tutto il libro noi siamo col punto di vista di Joanna, moglie e madre, che con la famiglia si trasferisce nell'idilliaca Stepford, città di provincia ideale per crescere i bambini. Ma anche tanto indietro: per esempio l'unica organizzazione che conta qualcosa è il Circolo degli Uomini (ovviamente la quota rosa è zero spaccato). E, cosa ancora più strana, nessuna donna è interessata a prendere parte alla vita cittadina... da quando ha aperto il Circolo degli Uomini.
Lo sconcerto di Joanna diventa sempre più grande, fino a trasformarsi in vero e proprio panico quando si rende conto che la metamorfosi in una moglie di Stepford (The Stepford Wives è infatti il titolo originale) segue tempistiche precise, e che l'agghiacciante trasformazione di donne brillanti e vitali in amebe prive di un pensiero originale che sia uno viene vissuta come positiva dalle loro famiglia.
Si comincia con un hobby, si finisce così. Non possiamo permetterlo.
In questo libro Ira Levin è bravissimo nel tenere l'atmosfera tesa, nel gestire il crescendo di disagio della protagonista (e del lettore) fino al confronto finale, e nella condanna di un mondo che - ai tempi - stava giustamente sparendo, mettendo in luce la meschinità di un pensiero che pagava (paga) i propri privilegi sulla pelle degli altri.
Insomma, io lo consiglio, anche perchè con la recensione scritta così sembra che il punto focale del libro sia la condanna sociale, ma in realtà Levin è abbastanza bravo da lasciare che quello stia sullo sfondo, da renderlo così scontato che non c'è bisogno di sbatterlo in faccia ai lettori... il libro ti tiene incollato alle pagine per la storia, per la paura, perchè vuoi sapere cosa sta succedendo e se Joanna riuscirà a salvarsi.

13 commenti:

  1. Mi hai convinto, credo che lo leggerò. Inizialmente non lo avevo messo in wish perchè avevo visto il film con la Kidman e non è che mi sia piaciuto alla follia u.u

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    1. Sono felice di averti convinta ^^ non ho visto il film con la Kidman, ma ho letto la sinossi e c'entra poco o niente con il libro O_o

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  2. Io non lo conoscevo e son contenta di averlo conosciuto tramite le tue parole. Anzi, non vedo l'ora di leggerlo.

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    1. Per me merita molto. Credo di essermi un po' innamorata dello stile di Levin ^^

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  3. Per quanto conoscessi già la storia è stata un'angoscia fino all'ultima pagina!

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    1. Io la storia non la conoscevo, quindi l'ansia è stata completa e totale >__< non sono riuscita a metterlo giù finchè non l'ho finito.

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  4. Io ho visto il film con la Kidman qualche anno fa e l'idea di fondo mi era piaciuta, per quanto agghiacciante fosse! Non ho mai approfondito la cosa, e ignoravo ci fosse il libro, ma ora mi hai incuriosito tantissimo, son sicura che il libro sia parecchie spanne meglio del film!!!

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    1. Da quello che ho letto del film con la Kidman... è un film da bruciare rispetto al libro XD

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  5. Lo voglio anch'io! *___*
    L'adattamento più recente... intendi quello con la Kidman, giusto? Non lo guardare mai... ti faresti solo del male, fidati! ;D

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    1. Sì, intendo quello... tra quello che ho letto e quello che mi ha raccontato un'amica, ho deciso di fare finta che non esista u_u

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  6. L'avevo visto in libreria, ma appena l'ho preso in mano l'ho riposato (anche un pochino schifata). Ma la tua recensione mi ha fatto cambiare idea! Certo, non mi precipiterò a salvarlo dalla libreria, anche perché ho una quantità di letture da smaltire che fa paura e sono decisa a sistemare un pochino la situazione!) però spero di riuscire a leggerlo presto. :)

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    1. Ormai sono innamorata di Ira Levin. Non è solo molto bravo, ma anche capace di spaziare tra generi, creando sempre nuovi motivi di disagio XD

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    2. E' un autore che ignoravo, ma ora penso proprio che rimedierò :)

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