mercoledì 14 maggio 2014

Il Fantasma dell'Opera


Il Fantasma dell'Opera, di Gaston Leroux.



Spoiler? Spoiler.

Sono molte, a tutt’oggi, le riduzioni cinematografiche – la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber – che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1911. La storia dell’amore di Erik – costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera – per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell’ambiente del teatro dell’Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l’azione. Campione di tutti gli eccessi, “mostro” al pari di Frankenstein e del Conte Dracula, la educherà, s’impossesserà di lei, riuscirà a far sgorgare dal petto della sua schiava d’amore una voce sublime… Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica.

Una delle cose più belle dei libri? Ti sorprendono.
Credi di sapere come andrà la storia perchè hai visto film, musical, ne hai sentito parlare. Leggi il libro, ed è tutta un'altra cosa. Ed è migliore
Del Fantasma dell'Opera ho visto il film tratto dal musical tratto dal libro poi, quando è uscito in dvd, ho visto anche il musical. Bello, per carità, ma non è il mio preferito; ho sempre trovato due grossi difetti a livello di trama: il primo è che tutto si basa sul fatto che Christine è idiota. 
La guardi e pensi "Ma è proprio cretina". Accettare che si comporti in quel modo, prenda quelle decisioni, sia così in balia di chiunque le si trovi di fronte chiama a raccolta tutta la sospensione dell'incredulità, e comunque ti chiedi cosa ci vedono Erik e Raul in lei perchè, dai, ne puoi trovare anche un altra. Gli avvenimenti hanno senso se dai per scontato che Christine ha un impedimento mentale. 
Il secondo problema è la scelta finale, ossia Raul che ha tipo un decimo del fascino di Erik.
Nel libro niente di tutto questo c'è.

Questo libro parla di tante cose, e parte della trama si spiega non nel poco intelletto della protagonista, ma nella musica. La musica classica. L'Opera.
Quella che quando la ascolti è come se ti riempisse il petto (se è bella anche così chissà com'è dal vivo), che è come esserci dentro perchè il suono ha una presenza fisica che ti colpisce come un'onda e ti inchioda lì. Non so voi, ma io da piccola non riuscivo a guardare Fantasia tutto in una volta perchè dopo un po' mi emozionavo troppo.

Il potere ipnotico della musica è la chiave di lettura della storia, l'unica cosa in grado di rendere credibile parte degli eventi.
Christine è una professionista giovane e di medio talento, ingenua ma non deficiente. È stata cresciuta da un padre sognatore che le ha insegnato ad amare, quasi a venerare, la musica. L'ha schermata dalla realtà e per tutta l'infanzia le ha riempito la testa di favole. 
Alla sua morte, il triste violinista le ha promesso che avrebbe mandato l'Angelo della Musica ad occuparsi di lei, poi la bambina è stata adottata da una vedova senza figli, anche lei dolce ma sognatrice e totalmente priva di buon senso... in sostanza, Christine diventa la vittima ideale di uno stalker non perchè è scema, ma perchè nessuno le ha mai insegnato niente della vita vera: è passata dal padre alla tutrice al conservatorio all'Opera... ed è giovanissima, una ragazzina per età ed una bambina per esperienze. Così quando inizia a sentire la voce nel muro della sua stanza le è facile credere che si tratti dell'Angelo della Musica promesso dal suo papà. A maggior ragione se, confidatasi con la madre adottiva, questa la rassicura che è sicuramente l'Angelo.

Christine non sarà un'action girl ma scema non è per niente, e non deve essere salvata dall'influsso malefico del pericolosissimo Erik: lei sa esattamente in che posizione si trova e cerca di uscirne col minor numero di vittime possibile. In effetti per Christine che Raul continui a mettersi in mezzo è un problema perchè si trova a dover rassicurare Erik che il visconte non conta nulla per lei: sul serio, sei in balia di uno stalker estremo, stai cercando di friendzonarlo nel modo più delicato possibile perchè è un fottuto serial killer... e il tuo wannabe-fidanzato continua a ronzarti intorno rischiando di: 1_ metterti in una situazione più complicata di quanto già non sia e 2_ farsi ammazzare.
Capisco che Raul si completamente confuso e destabilizzato dal comportamento di Christine, ma credo fermamente che lei ad un certo punto volesse strangolarlo.

Raul: Noi ci impegniamo a non rivolgervi neppure una domanda su quanto è accaduto se voi promettete di rimanere, d'ora in poi, sotto la nostra protezione!
Christine: È un impegno che non vi ho chiesto, ed è una promessa che non vi farò mai! Sono libera nelle mie azioni, signor di Chagny; voi non avete nessun diritto di controllarmi e vi prego di non provarci neppure. Quanto a quello che ho fatto negli ultimi quindici giorni, ci sarebbe un solo uomo al mondo ad aver diritto a una spiegazione: mio marito, se lo avessi! Ma non sono sposata, signore, e non mi sposerò mai!

Christine, cosa ti hanno fatto nel musical?
È indubbio che lei, nei primi mesi, sia convinta che la voce sia l'Angelo, ma quando Erik la rapisce ci mette circa tre secondi e mezzo a capire che: 1_ è un'uomo; 2_ le ha mentito per mesi; 3_ l'ha rapita; 4_ l'ha drogata per rapirla. 
Dire che non è favorevolmente impressionata non rende l'idea: è furiosa con lui per averla manipolata, drogata, presa in giro; furiosa con sé stessa per esserci cascata; furiosa col padre e la tutrice per non averle insgenato a stare al mondo e completamente terrorizzata. Si aspetta che Erik la stupri e appena trova un paio di forbici non se ne separa più, per difendersi in caso. 
Quando l'ossessione di Erik peggiora (inizia volendo un'amicizia platonica, continua volendo tenerla segregata per paura che non torni più e finisce col volerla sposare), passa giorni a manipolarlo, per convincerlo a lasciarla andare perchè tanto tornerà da lui... e ci riesce.

Ma così è semplificare troppo, perchè Christine a Erik vuole bene: è dolorosamente consapevole di avere di fronte un uomo infelice che ha sofferto (e soffre) per qualcosa che non dipende da lui e che non ha mai potuto cambiare. Una persona così rifutata dall'umanità da aver iniziato a parlare di "voi umani". Qualcuno che è stato sempre usato per i suoi talenti, ma a cui non è mai stato concesso di integrarsi. Un fenomeno da baraccone.
Povero Erik, dice Christine. Christine, che ne è la vittima e piange per lui. Che vede l'occasione sprecata che è la sua vita. 

Il discorso è diverso per Raul, unico a riconoscere subito il Fantasma dell'Opera come essere umano e pertanto da lui non manipolabile. È l'unico a mettersi tra la ragazza e l'uomo, e anche se ne sente il fascino non è per questo disposto a perdonargli i crimini.
Come diceva Shakespeare, non conta tanto cosa il mondo fa di noi ma cosa facciamo con ciò che il mondo ha fatto di noi.
Poi vabbè, il suo tentativo di salvataggio è fallimentare sotto tutti i fronti visto che alla fine è la rapitissima Christine a dover salvare lui e il Persiano dalla furia di Erik. Complimenti Raul. Alla fine credo che forse lei sarebbe anche riuscita a salvarsi da sola.

Insomma, il difetto dell'eroina imbecille nel libro non c'è. Anzi, a me Christine è piaciuta proprio tanto.

Passiamo al difetto numero due, ossia Io Avrei Scelto Erik.
Questo, a onor del vero, è un difetto dovuto alle circostanze: la maschera integrale a teatro è ingestibile: non ci si canta e chiede troppo tempo al trucco. In più è difficilino coinvolgere emotivamente quelli dell'ultima fila se non ti vedono.
Il problema è che ci troviamo di fronte a questo:

Erik nel film

Erik nel musical
Erik nel libro
Improvvisamente che Christine voglia restare solo amica diventa più comprensibile. 
Raul: Se Erik fosse bello, continuereste ad amarmi, Christine?
Christine: Folle! Perchè sfidare il destino? Perchè domandarmi cose che nascondo in fondo alla mia coscienza come si nasconde un peccato?

In sostanza torna male che lei scelga Raul anche se Erik ha un'aspetto accettabile perchè probabilmente avrebbe scelto Erik, se avesse avuto un aspetto accettabile.
Superficiale Christine?
Facciamo una lista di pregi e difetti.
Pregi: Erik è un genio. Il tipo che riesce al massimo in tutto: musicalmente è il più grande, come cantante e come compositore; in più è il genio che non ti umilia ma cerca di portarti al suo livello, che ti migliora. Ha senso dell'umorismo, è una personalità interessante e magnetica, dotato di un carisma eccezionale e di fascino e quando ama, ama totalmente.
Angolo crocerossina: è un uomo che ha sofferto e sta soffrendo tantissimo, il cui desiderio più grande è di essere amato, di avere almeno una possibilità di essere normale, o di fare finta di esserlo. È stato calpestato e distrutto dal mondo ad un punto tale che ha deciso di restituire tutti i colpi. Potrebbe essere salvato, e potresti essere tu a salvarlo.
Angolo carriera: Erik è un maestro enorme. Christine sa benissimo che, con lui, può raggiungere livelli che non raggiungerebbe mai da sola o con un altro, e se lo taglia dalla propria vita non potrà più sentire quella musica suonata in quel modo, perchè lui è il migliore.
Difetti: è un serial killer. È un bugiardo, un manipolatore ed è inconstante nell'umore. Può essere violento. È così di fuori che non si rende nemmeno conto di quanto è di fuori, ed è così emotivamente danneggiato che probabilmente non sarà mai del tutto a posto. È geloso a livelli patologici, e tremendamente esclusivo, nessuno che ami sarà al sicuro con lui. È un maniaco del controllo, il tipo che ti dice "Sei libera di fare quello che vuoi, finchè fai quello che voglio io".
Stare con lui vuol dire affrontare 17 volte al giorno la discussione sui limiti, sulla libertà del partner, sempre con la consapevolezza che potrebbe anche vincere lui, nel simpatico gioco della manipolazione. Che potresti finire segregata per sempre.

Può anche valerne la pena ma come minimo deve essere un figo assurdo sennò grazie, ma no grazie.
Sfortunatamente Erik è zio Tibia, e anche se a Christine dispiace sinceramente per lui e vuole farlo soffrire il meno possibile... grazie, ma no grazie.


Ho apprezzato moltissimo questa storia e questo triangolo, e come sia credibile l'attrazione della ragazza per entrambi i maschietti, e come si veda quanto sia terrificante subire uno stalking a quei livelli.
Ma nel libro non c'è solo questo: c'è anche tutto il coloratissimo mondo dell'Opera, e il mondo sotterraneo ed oscuro in cui si muove il Fantasma. Ci sono personaggi come il Persiano, come gli apriporta, tutti quelli che vivono al buio e permettono a questo labirinto di funzionare. C'è il contrasto tra la Carlotta, la tecnicista, e Christine, l'interprete.
Si può vedere come un singolo, restando nell'ombra, può portare scompiglio e tragedia per un distorto desiderio di rivalsa.
E alla fine ti dispiace per lui.

Nota: esiste un sequel al musical (Love Never Dies) che sconsiglio anche solo di leggere la trama su wkipedia perchè non riesco neanche a spiegare perchè è così terribile. Consiglio invece il webcomic Girls Next Door: i personaggi sono In Character, c'è una bella evoluzione in amicizia tra Christine ed Erik, ed è una miniera di libri, telefilm e film da scoprire.

7 commenti:

  1. La recensione è splendida, come sempre e mi sono fatta anche un sacco di risate. *__*
    Inoltre ho concluso che devo assolutamente darmi una svegliata e procurarmi il libro perché DEVO assolutamente leggerlo, non ci sono più scuse che tengano. E, pur ammettendo la mia ignoranza (conoscevo la storia, perché è impossibile non conoscerla, e conosco la canzone più famosa perché l'hanno rifatta tutti, ma proprio tutti, ma non ho mai visto né il film né il musical) mi sono già affezionata a Erik! :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me merita un sacco, e non è nemmeno eccessivamente lungo. È una di quelle storie che a grandi linee la conoscono tutti, poi quando la leggi è diversa da come te l'aspettavi XD (almeno per me).
      La canzone l'hanno rifatta tutti, ma a me non è mai sembrata così bella... sarà che mia nonna materna era cantante lirica e in casa c'è sempre stato il culto dell'Opera, ma tutta la colonna sonora del musical mi sembra una barzelletta rispetto ai brani citati nel libro *___* quelli sì che fanno capire come mai Christine è così ipnotizzata dal talento di Erik.

      Elimina
  2. Concordo col tuo giudizio! Anche se ancora non ho visto il musical, il libro m'è piaciuto moltissimo! Veramente qualcosa che non ti aspetti. Concordo anche sui personaggi: bello il fantasma, bella Christine, mentre Raul l'avrei peso voletieri a schiaffi per la sua stupidità!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Povero Raul... cercava solo di applicare la razionalità ad una situazione tutto tranne che razionale XD
      Christine del libro l'ho amata, ma quella del musical ha giusto il nome D: è una cretina completamente in balia di Erik e Raul >___<

      Elimina
  3. Ciao!
    Perdonami, ma non riesco a non lasciare un commento a questo post, seppure ormai sia vecchio di qualche mese, perché.... è /così/ raro trovare qualche italofono sul web che apprezza il personaggio di Christine! çwç Se devo essere sincera, non mi era dispiaciuta neanche nel musical (ma immagino dipenda molto dall'attrice che la interpreta renderla meno passiva, il libretto originale non è gentile per niente con il personaggio), ma quando ho letto il libro me ne sono praticamente innamorata.
    Credo che un difetto del film non sia solo l'aspetto fisico dell'attore che interpreta Erik (GerryB che angsta su quanto sia orribbbbile nel film mi fa sorridere), ma anche che non renda molto bene l'idea di quanto Erik sia completamente fuori di testa, e che abbia inflitto tanta violenza quanta ne ha subita.
    Tornando a Christine, una cosa che trovo molto positiva è che, sebbene sembri incarnare il tropo della damigella da salvare, è lei che salva tutti alla fine (Erik compreso). Gira voce che Leroux supportasse l'ideologia femminista.
    Ti ringrazio ancora per questo post e scusa l'intrusione. ><

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, grazie a te per aver lasciato un commento: mi fa piacere che anche i post più vecchi vengano letti :)
      Che Christine possa sembrare meno passiva nel musical è la prova del potere del carisma attoriale, perchè come dici il materiale di partenza è davvero infelice. Purtroppo ho visto solo due interpretazioni, e in entrambe le attrici sembrano aver deciso che il solo modo di rendere coerente il comportamento della ragazza fosse caratterizzarla con un'ingenuità al limite dell'idiozia e la tendenza a credere a quello che le viene detto in quel momento da chi si trova di fronte D: peccato, perchè la Christine del libro è un personaggio molto più indipendente ):
      Concordo su Erik: nel film ti viene voglia di coccolarlo, nel libro... vorresti che trovasse qualcuno che lo coccoli. Qualcuno, non tu. Assolutamente non tu.
      E mi è mancato anche il Persiano! La sua quasi forse strana amicizia ma non proprio con Erik mi è piaciuta un sacco ç_ç

      Elimina
    2. A proposito del carisma attoriale, pare che Gina Beck sia una Christine molto "cazzuta" e vicina al personaggio del libro (ma non so se esista altro su youtube di lei che i video girati con i frullatori). Oltre all'interpretazione dell'attrice, forse dipende un po' anche dal set(?). Mi viene in mente questa possibilità perché immagino che le due versioni di cui parli tu siano il film del 2004 e il venticinquesimo anniversario, e in entrambe manca una scena simpatica in "Final Lair" nella quale si vede la crescita di Christine. Ovvero lei che si para davanti a Raoul, quando lui è in trappola, per proteggerlo col suo corpo dal Fantasma.
      Il Persiano! ;__; Non capisco perché si ostinino a tagliarlo fuori! ><

      Elimina