giovedì 11 aprile 2013

Dark Wings, Dark Words

Ed eccoci col secondo episodio di Games of Thrones, che si occupa di tutti i personaggi non visti la settimana scorsa. Con un titolo che non promette niente di buono.
Devo dire una cosa sull'attore che interpreta Bran: i produttori sono stati sfortunati. Isaac è bravo, ma è uno di quei bambini che crescono un tantissimo, sia di viso che di altezza (e gli è già cambiata la voce).
Se nella premiere abbiamo visto tutti i vari personaggi le cui azioni hanno un peso politico, in questa sotto i riflettori ci sono coloro che, per forza di cose, sono fuori dal gioco del trono.

Bran continua ad avere sogni ricorrenti, con l'aggiunta di un ragazzo che lo informa di quanto già sospettavamo: non può uccidere il corvo con tre occhi. Also, il corvo è lui stesso. Bran è un tantino sconcertato dalla notizia e Osha non sembra rassicurarlo molto: per lei sarebbe meglio se il ragazzino stesse lontano dalla magia.
I sogni di Bran si dimostrano nuovamente veritieri quando il gruppo viene raggiunto dal giovane Jojen Reed, figlio di Howland Reed (alfiere di Ned), che ha le stesse capacità di Bran, e l'ha cercato perchè nei suoi sogni il bambino ha un ruolo importante. Oh, ed è accompagnato dalla sorella Meera per protezione. Osha non è molto felice: autoelettasi protettrice dei piccoli Stark, trovarsi tra i piedi due sconosciuti la rende nervosa. Ma è stato carino come Meera abbia evidenziato che ormai anche per la spietata bruta i deboli sono meritevoli di protezione.

Mentre Bran & Co. si dirigono alla Barriera, Arya cerca di raggiungere Grande Inverno o la famiglia della madre a Delta delle Acque, accompagnata da Gendry e Hot-Pie. Gendry si fa portavoce degli spettatori notando come la ragazzina abbia f*ttuto alla grande la possibilità di porre fine alla guerra usando i tre nomi di Jaqen completamente a caso, e lei ne è piccatissima (pure io mi sentirei una cretina ad aver sprecato l'occasione di ammazzare Joffrey). Ma il viaggio non può essere tranquillo e i tre vengono intercettati dalla Fratellanza Senza Vessilli, il gruppo cercato dalla Montagna. Di primo acchito paiono dei novelli Robin Hood (con tanto di arciere geniale): cercano di proteggere i contadini e vogliono servire un pasto completo ai tre prima di rimetterli in strada, ma l'effetto domino è dietro l'angolo: hanno catturato Sandor Clegane, che ci mette circa tre secondi a riconoscere Arya Stark. A giudicare dal silenzio attonito lasciare la Fratellanza potrebbe essere diventato più complicato.

Le cose iniziano a mettersi malissimo per Robb: sta perdendo la fiducia dei lord, il morale degli uomini è sotto le scarpe, ormai l'esercito sembra muoversi privo di scopo. Il titolo dell'episodio pare dedicato a lui: solo adesso arriva la notiza di Grande Inverno, distrutta dagli uomini di Theon, gli abitanti passati a fil di spada, Bran e Rickon dispersi. Come se non bastasse, giunge voce della morte di Lord Tully, padre di Catelyn. Così si rimettono in moto, per partecipare al funerale e possibilmente ricevere i rinforzi di Delta delle Acque. Un viaggio ritenuto da molti inutile, e in cui Robb viene messo di fronte alla dura la realtà: la guerra l'ha persa nel momento in cui ha sposato Talisa, infrangendo l'alleanza con i Frey.
Talisa, dal canto suo, è infelice: tutti sanno che è il motivo della disfatta e finisce per cercare solidarietà nell'altra outcast dell'accampamento: una Catelyn distrutta, che ha perso molto e sta perdendo tutto, cui sta venendo meno anche l'energia per vendicarsi. Due donne che non sembrano piacersi, ma costrette a momenti di intimità.
Ed è con Talisa che Catelyn si concede un momento di debolezza, parlando del complicato rapporto con Jon Snow, di come si disprezzi per non aver mai trovato la forza di amarlo.
Un momento che ho apprezzato, perchè complesso: Jon è il peggio di Catelyn.
I couldn't love a motherless child, e c'è tanto rammarico,  perchè deve essere brutto sapere di essere una donna incapace di voler bene ad un bambino solo.
Magari avrei evitato di  farle dire che considera l'aver infranto un voto (giurare agli dei di considerare Jon un figlio, in cambio della sua sopravvivenza ad una malattia, e fallire miseramente nel farlo) il motivo della sfortuna nera che perseguita lei e chi la ama.

Jon, dal canto suo, è a fianco di Mance e scopre diverse cose: i clan non sono uniti come sembra, li tiene insieme solo l'obbiettivo di scappare a Sud, lontano dagli Estranei. Ma principalmente Jon è nello puntata quei minuti necessari a spiegare cosa è uno warg: una persona in grado di "entrare" nel corpo di un animale ed usare i suoi sensi... cioè Bran con Estate.

Il gioco si fa durissimo ad Approdo del Re, dove i Tyrell possono contare su un'abilissima giocatrice: Lady Olenna, la Regina di Spine, la vecchia capofamiglia dalla mente veloce e dalla lingua implacabile. La signora riesce a guadagnarsi la fiducia di Sansa quel tanto che basta perchè riveli l'indole di Joffrey, e Sophie Turner è bravissima nel mostrare tutto il dolore, tutte le ferite di Sansa quando ricorda Ned (ed essere adorabile con la cotta per Loras).
Sansa è terrorizzata: non sa muoversi nell'ambiente politico, ma è consapevole di essere sola, manovrabile... e ha riposto la sua fiducia in Ditocorto.
Per ora la sua guardiana più agguerrita sembra Shae, che può solo riferire a Tyrion, ma il nano è più preoccupato per la sua bella che per la piccola Stark. E' interessante il rapporto che hanno Tyrion e Shae: se lui è innamorato, lei... lo sembra, ma non posso fare a meno di chiedermi se si comporta ancora come vuole il cliente. Di certo sembrava gelosa degli apprezzamenti alla sua giovanissima signora.

Joffrey continua ad essere un idiota: lo scorso episodio mi aveva lasciata col dubbio che fosse colpito dalla bontà di Margaery, ma è stato veloce a far capire di no. Cersei e Maragery stanno combattendo una sottilissima guerra per riuscire ad affondare le unghie nel re e prendersi il potere e Cersei sta avendo la peggio: la scarsa considerazione di Joffrey per le donne gli fa ignorare il parere della madre, che non può contare sulle armi di Margaery. Più maliziosa ed esperta di Sansa, la giovane Tyrell punta sulla seduzione: un mix di scollature vertiginose, finta sottomissione e la non troppo velata promessa di stare ai giochi perversi di Joffrey... per il ragazzino è come aver trovato il Santo Graal. E la scena metteva i brividi.
Unico appunto: "Voglio uccidere i gay"? Really? Abbiamo davvero bisogno di andare a parare lì, con Joffrey? Dopo aver ucciso bambini, abusato di donne, serve anche questo per sottolineare che è fuori di testa come un balcone?

Per ultime ho lasciato la parte che più ho amato, e quella che meno ho amato.
La storia di Theon mi spaventa. E' interessante, è recitata bene, ma è terribile e non mi piace vedere la gente torturata... e non mi aiuta sapere cosa verrà fuori da questa storyline.
Reek, Reek, it rhymes with freak











Poi ci sono Jaime e Brienne. Non sarò mai obbiettiva su di loro, sul serio: è da quando hanno detto che avrebbero fatto la serie televisiva che aspetto questo momento. Ho pregato che arrivassero almeno alla terza serie per vederli insieme.
Sono perfetti. Nikolaj e Gwendoline sono assolutamente perfetti.

Il viaggio di Jaime e Brienne prosegue, con lui che non sta zitto un secondo e lei che resiste stoicamente alla tentazione di strangolarlo (che, ammettiamolo, deve essere forte). Ironicamente la ragazza perde le staffe l'unica volta che Jaime non sta cercando di ferirla, parlando di Renly e della sua omosessualità: Brienne è offesa, ma Jaime è innamorato di sua sorella e non è ipocrita. Non si permetterebbe mai di giudicare qualcuno per chi ama.
Il rapporto tra prigioniero e carceriere è ambivalente: la vicinanza forzata sta portando ad una bislacca confidenza, i due si disprezzano eppure non hanno bisogno di parlare per essere in sincronia perfetta quando serve... ma Jaime vuole scappare, e improvvisando un capriccio degno di un bambino di tre anni riesce a mettere le mani su una spada (quanto è adorabile Jaime quando finalmente ha di nuovo un arma in mano?) e si lancia contro Brienne. Scontro quasi alla pari, l'abilità di Jaime è impressionante ma non c'è niente da fare: Brienne è un carro armato da sfondamento, alla fine lo Sterminatore di Re mangia la polvere. Sfortunatamente il tentativo di fuga ha permesso agli uomini di Bolton di individuarli (grazie alla segnalazione di un vecchio che Jaime aveva consigliato di uccidere, ma Brienne aveva rifiutato) e neanche i soldi di papà riescono a risolvere la situazione...

Insomma, un puntata bellissima anche se frammentaria come la precedente.
Questa volta abbiamo un sacco di personaggi nuovi: la Fratellanza Senza Vessilli, Jojen e Meera Reed, la Regina di Spine, i carcerieri di Theon e quelli che hanno appena messo le mani su Jaime e Brienne... eppure l'episodio riesce ad integrarli benissimo e, facendo un paragone coi libri, rendono tutti un sacco.
Lady Olenna è meravigliosa come nei libri, i Reed sono pure meglio nonostante il cambio di età (Jojen, nei libri, ha 13 anni).
Una cosa non mi ricordo: hanno detto chiaramente da qualche parte che sposando Talisa Robb ha perso tutto l'esercito dei Frey?

Nessun commento:

Posta un commento