sabato 17 novembre 2012

La Scatola a Forma di Cuore


La Scatola a Forma di Cuore, di Joe Hill.

Se devo esser sincera non ho grande fiducia nei figli degli scrittori: il Figlio di Tolkien sta campando sulla gloria paterna e sono convinta che sia lui a scrivere i nuovi libri di Tolkien.
Sarò cinica, ma trovo improbabile che l'hobby di Tolkien fosse foderare cassetti con romanzi inediti.
Stessa cosa per il Figlio di Herbert che, a quanto mi dicono, passa molto tempo a pasticciare con Dune.
L'unico motivo per cui ho dato una possibilità a Joe Hill, pur sapendo che è il figlio di Stephen King e che scrive horror, è che non pubblica usando il cognome dell'illustre padre e non usa le sue ambientazioni.
Sono davvero, davvero contenta di avergli dato una possibilità: La Scatola a Forma di Cuore è decisamente un buon esordio.

Il protagonista, mito invecchiato del rock death-metal, è un collezionista del macabro: un ricettario per cannibali, un cappio da boia di seconda mano, un film snuff. Ma niente può competere con quell'oggetto in vendita su Internet: "Vendesi il fantasma del mio patrigno al miglior offerente..." dice l'annuncio. E l'uomo ha già la carta di credito in mano. Per mille dollari diventa l'unico proprietario di un abito che appartiene a un uomo morto. Il protagonista non ha paura. È da una vita che gestisce una serie di fantasmi: quello di un padre violento, delle amanti abbandonate senzapietà , degli amici scomparsi. Ma quello che gli porta il corriere in una scatola a forma di cuore non è un fantasma come tutti gli altri. L'ex proprietario dell'abito è "morto e vegeto" ed è ovunque: dietro la porta della camera da letto, seduto nella Mustang, in piedi davanti alla finestra, dentro lo schermo gigante del suo televisore, nel corridoio con un rasoio affilato appeso a una catena nella sua mano scheletrica. E sempre in attesa.

Questo libro è un horror che riesce a mantenersi in equilibrio tra il classico e le idee originali: se la storia del fantasma venduto su internet è innovativa (almeno per me), la persecuzione è decisamente vecchio stampo.
Hill è molto bravo nel creare l'inquietudine, il senso di disagio, la crescente certezza che c'è qualcosa che non va, mentre il fantasma diventa una presenza sempre più pericolosa e minacciosa.
Si muove anche bene tra il presente e il passato di Jude, in modo che alla fine la storia risulti completa, senza "pezzi bianchi" che continui a chiederti come quando cosa perchè.
I personaggi sono interessanti: Jude, cinquantenne rock-star, è interessante con la sua mal celata insoddisfazione di una vita passata tra gli eccessi e il desiderio di avere una parvenza di normalità, di poter essere un adulto che ha conversazioni adulte, invece di un uomo che si porta a casa ventenni per qualche mese di sesso selvaggio.
L'impressione che Georgia altro non sia che una giovane amante carina e scema lascia presto il posto alla consapevolezza che sì, è una ragazza che vive con un uomo che ha il doppio dei suoi anni, ma non è scema. E' sveglia, è forte, ha un'idea di cosa fare e come.
Terribile il fantasma, di cui si scoprono i retroscena andando avanti con la storia. Chi è, chi era, e perchè ce  l'ha così tanto con Jude.
Insomma, la chiudo qui perchè è praticamente impossibile parlare di più senza spoilerare: questo libro è pieno di rivelazioni improvvise e colpi di scena... non si può dire più tanto senza rovinarne qualcuno.

Mi limito a dire: buona storia di fantasmi, con idee interessanti (i fantasmi con gli occhi cancellati fanno paura), e un buono stile. Un libro che si legge con piacere e che più che alla paura sembra puntare al disagio e all'inquietudine in modo sottile.

2 commenti:

  1. L'avevo intravisto appena uscito, e mi tenta parecchio!! ^^

    RispondiElimina
  2. Non è affatto male, e per qualche motivo sta diventando introvabile... per trovare l'edizione economica ci sono diventata scema @_@

    RispondiElimina